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L'ortodonzia è quella branca dell'odontoiatria che si occupa della diagnosi e della cura delle malocclusioni, ovvero dei rapporti anomali esistenti tra le arcate dentarie. Problematiche di tipo estetico e/o funzionale possono essere dovuti sia a malposizioni dentarie, sia a un rapporto scorretto tra le basi ossee dei mascellari.
Per risolvere tali problematiche lo Studio Dentistico Conti di Como suggerisce di intervenire nei pazienti in crescita attraverso apparecchi che agiscono sia a livello scheletrico che dentale (fase intercettiva), mentre in una fase successiva si riallineano i denti per ottenere la corretta occlusione attraverso l'ortodonzia fissa, che può essere di tipo tradizionale o invisibile.
Invisalign è il modo invisibile di riallineare i denti, senza l'utilizzo di fili o attacchi metallici, come invece avviene nell'ortodonzia tradizionale.
L'allineamento dei denti avviene con l'utilizzo di una serie di mascherine trasparenti e rimovibili appositamente create su misura per ogni caso.
Ogni serie di mascherine va indossata per circa due settimane e poi sostituita con la serie successiva: col passare del tempo i denti si sposteranno gradualmente fino al riallineamento programmato. Le mascherine devono essere portate sempre e possono essere rimosse solo per mangiare, bere e lavare i denti.
Attraverso il programma 3D ClinCheck l'ortodontista può programmare con estrema precisione gli spostamenti dentali necessari alla correzione della malocclusione e potrà visualizzare in anticipo ogni fase di spostamento dei tuoi denti.
Nell'ortodonzia tradizionale l'apparecchio ortodontico è costituito da placchette in metallo o trasparenti (brackets) applicate mediante un adesivo sulle superfici esterne degli elementi dentali e unite da un apposito filo in metallo che serve ad esercitare opportune forze di trazione e quindi a modificare la posizione dei denti.
Una visita ortodontica specialistica è consigliabile già a partire dai 4-6 anni di età.
Una crescita irregolare o lenta delle basi ossee può essere intercettata precocemente e trattata più efficacemente durante questo periodo della crescita. Una errata occlusione, anche in fase di dentatura da latte o mista, può essere il segno di una disarmonia dento-scheletrica.
I trattamenti di controllo della crescita mascellare e/o mandibolare sono veri e propri interventi di ortopedia dento-facciale e possono essere attuati utilizzando apparecchiature sia mobili che fisse.
Consiste nell'esecuzione di terapie che hanno lo scopo di intercettare precocemente le malocclusioni e correggerle in una fase in cui il paziente ha ancora i denti da latte in arcata.
Avviene in un'età precoce e mira a risolvere le problematiche scheletriche e di crescita delle ossa mascellari del bambino come ad esempio una contrazione del palato, uno scivolamento mandibolare o un iposviluppo dell'arcata superiore (morso inverso anteriore), ad eliminare le abitudini viziate come ad esempio il succhiamento del dito, la deglutizione atipica o la respirazione orale creando così le migliori condizioni di spazio in arcata per i denti permanenti che devono ancora erompere.
Viene effettuata con apparecchiature fisse o rimovibili e di base ha una durata variabile tra i 12-18 mesi.
Inoltre, con l'evoluzione tecnologica, alcuni di questi casi possono essere gestiti attraverso l’uso di allineatori "mascherine trasparenti" che ci permettono, con una bassa invasività, di ottenere degli ottimi risultati.
Si articola nell'esecuzioni di terapia ortodontiche che coinvolgono il paziente adolescente che sta attraversando il picco di crescita dentale e puberale.
La finalità dei trattamenti ortodontici in questa fascia d'età è quella di ricercare l'armonia sia dei rapporti dei denti, ma anche i corretti rapporti tra le strutture scheletriche che li contengono (mascella e mandibola).
Alcuni di questi trattamenti vengono infatti definiti ortopedici in quanto vanno a stimolare la crescita ossea e favorire il riposizionamento dell'arcata inferiore.
Il trattamento ortopedico può essere affrontato con diverse apparecchiature sia fisse che rimovibili in funzione della loro gravità e collaborazione da parte del paziente.
Sempre più casi oggi vengono gestiti però attraverso l'uso degli allineatori "mascherine trasparenti" che presentano diversi vantaggi sia di natura estetica, sia clinici in quanto ci permettono di eseguire un trattamento ortopedico caratterizzato per esempio dall'avanzamento mandibolare e contemporaneamente spostare i denti.
Le procedure non son per nulla invasive e non dovrai nemmeno sottoporti all'impronta dentale in quanto verrà utilizzato uno scanner intraorale che in pochi minuti ci permette di ottenere delle impronte dentali digitali di altissima qualità.
Un ruolo sempre più prevalente viene ricoperto dai trattamenti ortodontici eseguiti sui pazienti che hanno completato la loro crescita dentale.
C'è però un mito da sfatare: l'ortodonzia non è solo per i giovani. Infatti, non ci sono controindicazioni nell'eseguire movimenti dentali anche in pazienti più in la con gli anni. Insomma, non è mai troppo tardi per migliorare il proprio sorriso!
La finalità di questi trattamenti sono sia estetici, in quanto si andrà a ricercare il corretto posizionamento dei denti del settore anteriore, sia funzionali in quanto un corretto incastro dentale favorisce la salute di denti, gengive e articolazione temporo-mandibolare.
Non essendoci più crescita residua, la finalità dell'ortodonzia dell'adulto è quella di muovere solo i denti.
Lo spostamento delle componenti scheletriche in questa fascia d'età riveste un ruolo più complesso e più invasivo legato all'ausilio della chirurgia maxillo-facciale.
I dispositivi utilizzati durante questa fase terapeutica sono diversi e vengono scelti in base al caso e alle esigenze del paziente. Il dispositivo tradizionalmente utilizzato è l'apparecchio fisso (le classiche stelline).
La nostra ortodonzia però si contraddistingue per l'alto contenuto tecnologico i dispositivi fissi che andiamo ad utilizzare sono caratterizzati dalla bassa frizione.
Queste apparecchiature presentano le seguenti caratteristiche:
Sempre più spesso però l'apparecchiatura fissa viene sostituita dagli allineatori (mascherine trasparenti) che presentano notevoli vantaggi rispetto ai dispositivi fissi:
• Comfort assoluto
• Estetica: gli allineatori sono trasparenti, quasi invisibili
• Igiene: gli allineatori possono essere rimossi per eseguire l'igiene orale
• Assenza di urgenze: non ci sono attacchi, quindi non può staccarsi nulla
• Minor rischio di traumi sportivi
La presenza di alcune condizioni sfavorevoli come ad esempio la carenza di spazio in arcata oppure una predisposizione genetica possono impedire ad alcuni denti di erompere correttamente in arcata rimanendo così inclusi.
Sono cioè dei denti che non sono mai emersi e non si sono mai posizionati nella propria sede corretta durante il periodo di crescita.
Se escludiamo i denti del giudizio gli elementi che più frequentemente coinvolti da questa eventualità sono i canini.
È un fenomeno abbastanza frequente che interessa maggiormente l’arcata dentale superiore.
Data la loro importante funzione nella masticazione ed il loro contributo estetico nel sorriso, diventa fondamentale intercettare precocemente questi casi al fine di poterli gestire al meglio.
Il problema dei canini inclusi, se non trattato adeguatamente, può portare a complicanze anche piuttosto gravi, caratterizzate da malocclusione e in alcuni casi a danni delle radici degli elementi dentari vicini che possono andari incontro ad una perdita precoce.
Intervenire precocemente è fondamentale per risolvere il problema in tempo e soprattutto nella maniera più semplice, veloce e indolore cosa che invece diventa più difficile fare quando il problema viene affrontato in età adulta.
La Diagnosi
Per prima cosa sarà necessario studiare la posizione dell'elemento e attraverso una panoramica per valutare la posizione verticale (quanto sono in alto), orizzontale (avanti e indietro rispetto alla posizione corretta) e la loro inclinazione (minore è la sua inclinazione e maggiore sarà la probabilità che risponda alla terapia).
D'obbligo è l'esecuzione di un esame di secondo livello caratterizzato da una TC (tomografia computerizzata) che ci permette di valutare la terza dimensione. I canini inclusi nell'arcata superiore sono nel 45% dei casi vestibolari, ossia verso la guancia, e nel 40% palatali.
Una volta studiata la posizione dell'elemento incluso verrà valutato la questa è compatibile con un riposizionamento ortodontico oppure no. Nel primo caso si passerà alla terapia ortodontica, mentre nel secondo caso, al fine di evitare danni ai denti vicini, si procederà con l'estrazione.
La Terapia
La terapia ortodontica in questi casi varia a seconda dell’età del paziente. Se ci troviamo di fronte ad un paziente in crescita, in prima battuta si andrà a ricercare spazio in arcata utile per l'elemento incluso attraverso l'uso di un espansore palatale. Questa soluzione spesso consente all'elemento di erompere spontaneamente in arcata.
Se l'elemento incluso non dovesse rispondere positivamente a questo primo intervento e/o il paziente ha già terminato la sua crescita dentale, si inizierà con una terapia ortodontica fissa oppure con l'uso di allineatori che avranno la finalità di spostare i denti per creare ulteriore spazio e fungere da ancoraggio (un punto fermo) per poter trazionare l'elemento incluso.
La trazione dell'elemento incluso avviene attraverso un piccolo intervento chirurgico nel quale viene posizionato un piccolo bottone con una catenella che verrà collegata all'apparecchiatura principale.
La Prognosi
La percentuale di successo nel recupero dell'elemento incluso è indirettamente proporzionale all'età, quindi l'intervento precoce è sicuramente da preferirsi.
Il trattamento diventa più complesso se si è nell’età adulta: il canino incluso potrebbe infatti essere compromesso o aver perso la capacità di movimento (anchilosi) inoltre, la conformazione dell’arcata ormai definita potrebbe impedire di ricavare lo spazio sufficiente all'eruzione e al posizionamento corretto del canino incluso, rendendo necessaria l'estrazione dell’elemento incluso.
Il concetto di ancoraggio scheletrico si basa sull’utilizzo di miniviti ortodontiche come punto fermo utile a spostare i denti.
L’uso dell’ancoraggio scheletrico in ortodonzia è stato studiato ormai da decenni ed i primi studi risalgono agli anni 70, ma con l’evoluzione tecnologica e il miglioramento della qualità dei materiali solo oggi è diventato, per me una pratica di routine.
I vantaggi legati all’uso delle miniviti sono molteplici:
Di contro gli svantaggi sono ben pochi e consistono banalmente nella perdita precoce o tardiva della minivite.
Entrando nel dettaglio la minivite ha diversi siti di inserzione all’interno del cavo orale:
• Tra le radici dei denti
• Verso il centro del palato
• In alcuni punti dedicati della mandibola e del mascellare
La vite ha una lunghezza di alcuni millimetri, uno spessore ridotto ed una punta autofilettante. Passando attraverso la gengiva alcune spire di questa vite si inseriscono nel tessuto osseo.
Diversamente da quanto si pensi posizionare una minivite è un’operazione estremamente rapida e poco invasiva. Infatti, non sono richieste incisioni ne punti di sutura e, previa anestesia locale, viene avvitata direttamente nell’area desiderata. Dopo l’applicazione non c’è nessun fastidio da parte del paziente e basta semplicemente applicare quotidianamente un gel disinfettante per mantenere i tessuti introno alla vite in salute. Terminata la terapia ortodontica, la minivite viene rimossa con la medesima semplicità e velocità.
L’uso dell’ancoraggio scheletrico è un’alternativa utile a raggiungere risultati ottimali in meno tempo garantendo confort ed estetica al paziente.
L’avvento della tecnologia ci permette oggi curare meglio i nostri pazienti in maniera minimamente invasiva.
Tutto nasce dallo scanner intraorale che in questi ultimi anni ha raggiunto il grado di precisione utile per permettere la costruzione di dispositivi ortodontici.
Lo scanner è costituito da una sorta di telecamera ad alta definizione e passandola in vicinanza delle arcate dentarie, cattura una serie di fotografia che vengono messe insieme da un software generando un’impronta digitale.
Questa procedura dura pochi minuti e non necessita dell’utilizzo di polveri e soprattutto sostituisce l’impronta tradizionale con la fastidiosa pasta da tenere in posizione per alcuni minuti.
L’impronta digitale non è altro che un file che può essere inviato tramite e-mail all’odontotecnico che può decidere se stampare il modello con la stampante 3D oppure costruire il dispositivo direttamente a computer.
Oltre alla comodità dell’impronta digitali il paziente ha il vantaggio di avere un dispositivo strettamente personalizzato cioè costruito sulla forma dei suoi denti e non adattato come generalmente avviene con relativi fastidi per il paziente.
Una volta terminato il trattamento ortodontico, sia che venga usato l’apparecchio fisso piuttosto che gli allineatori, inizia la fase di contenzione cioè quella fase che ha la finalità di mantenere i risultati ottenuti con il trattamento precedente.
La contenzione non è altro che un dispositivo che passivamente mantieni i denti fermi ed impedisce il loro movimento. Devi sapere infatti che i denti subiscono un processo di migrazione naturale che porta all’affollarsi, questo fenomeno avviene anche in soggetti che non hanno effettuato un trattamento ortodontico.
Nei soggetti invece che eseguono un trattamento la migrazione è più rapida e prende il nome di recidiva ortodontica. L’entità e la velocità di spostamento dei denti varia da persona a persona ed influenzato da diversi fattori.
Il settore da canino a canino incorre più frequentemente a recidiva mentre i settori posteriori tendono ad essere più stabili grazie all’incastro dentale.
I dispositivi di contenzioni sono diversi, possono essere fissi oppure rimovibili e vengono scelti dal medico in base al caso clinico. Posso controllare la posizione dei denti, ma possono anche controllare le abitudini viziate come ad esempio la spinta della lingua.
Contenzione rimovibile
Tra le contenzioni rimovibili, la più usata è sicuramente la mascherina trasparente. Ma attenzione ci sono mascherine e mascherine. Per avere un prodotto di qualità bisogna fare affidamento alle contenzioni prodotte da Invisalign (azienda che usiamo per la produzione degli allineatori) chiamate Vivera retainer.
Questi dispositivi presentano diversi vantaggi:
• La plastica utilizzata è più resistente e risente meno della corrosione della saliva
• Presenta un’adeguata elasticità per prevenire eventuali rotture
• Sono più precise in quanto vengono costruite sulla base di una scansione
Contenzione Fissa
È costituita dallo splintaggio che consiste in un filo metallico incollato sulla parte interna della bocca per bloccare i denti del gruppo frontale, viene posizionato sia nell’arcata inferiore sia in quella superiore ove vi sia spazio sufficiente. Anche qui però ci sono grosse differenze tra ciò che viene usato classicamente e quello che il nostro ortodontista utilizza.
Dovete sapere infatti che i fili generalmente utilizzati sono in acciaio, un materiale malleabile, che sottoposto a traumi (es. del cibo duro) può deformarsi irreversibilmente applicando ai denti delle forse che possono generare gravi problemi e soprattutto vanificare il risultato ottenuto con il trattamento.
La tecnologia ci viene in soccorso e nel nostro studio utilizziamo il Memotain, un filo metallico che presenta una memoria di forma, in poche parole è elastico. Viene costruito a partire da una scansione dei denti e viene modellato per seguire perfettamente l’anatomia dei tuoi denti.
Questo dispositivo si traduce per il paziente in:
• Confort
• Riduzione dei distacchi
• Minor difficoltà nel pulire i denti
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